Era il 2007, l'anno di fondazione di questo sito,
che volli inaugurare proprio con diversi articoli sulla previdenza complementare.
In quell'anno l’80% dei lavoratori decise di non aderire ai fondi pensione.
Ma, a conti fatti, fu una scelta sbagliata.
Infatti dopo 10 anni, i fondi pensione
si sono rivelati più convenienti del TFR in azienda
rivalutando in media il capitale del 25% in più
rispetto alla cosiddetta liquidazione.
Chi ha mantenuto il Tfr in azienda
oggi ha un capitale inferiore rispetto a chi ha aderito ai fondi pensione.
In particolare i fondi di categoria
sono quelli che hanno mostrato la maggiore capacità
di rivalutazione sul Tfr.
Ma se i fondi pensione sono così convenienti,
allora perché la maggioranza ha preferito lasciare il Tfr in azienda?
La spiegazione viene dalla finanza comportamentale,
dove lo status quo bias,
secondo cui è peggio pentirsi per aver fatto qualcosa che per non averlo fatto,
consiste appunto nella decisione di non effettuare cambiamenti
nella propria situazione finanziaria
per la paura di pentirsi di aver fatto qualcosa
piuttosto che rammaricarsi un domani di NON aver fatto qualcosa.
In altre parole i lavoratori
anche grazie all'analfabetismo finanziario
non solo non hanno una visione a lungo termine
ma prendono le decisioni meno convenienti per le proprie tasche.
Ad oggi non c’è ancora una cultura finanziaria
che spinga i giovani a interessarsi della propria pensione.
e che possa spingere chi ha meno di 30 anni
a sottoscrivere un prodotto di previdenza integrativa.
Gli anni passano, ne sono già passati dieci,
e per chi ha preferito scegliere di non cambiare le cose,
ora la pensione sarà un bel po' più magra. |
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