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Gli ETF: Exchange-Traded Funds
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Gli ETF sono fondi aperti quotati su mercati
esteri o nazionali, che si contraddistinguono per l'adozione di strategie di investimento
"passive", volte a replicare indici finanziari, e per commissioni di gestione decisamente
più contenute rispetto ai prodotti tradizionali.
In Italia gli ETF sono negoziati,
a partire dal 30 settembre 2002, sul Mercato telematico dei fondi (MTF), il nuovo
segmento del Mercato telematico azionario di Borsa Italiana, dedicato alla quotazione
e alla negoziazione di Etf, fondi aperti indicizzati, Sicav indicizzate, fondi chiusi
mobiliari e immobiliari.
L'ETF nel contesto italiano si configura quindi come una
nuova forma innovativa di fondo, è negoziabile sul mercato come un'azione, questo
determina che non ci sono tempi di attesa come per i fondi comuni e si può decidere
in ogni momento se entrare o uscire da un particolare mercato.
L'ETF assicura allo
stesso tempo i rendimenti dell'indice benchmark di riferimento, a parte un limitato
errore, positivo o negativo, definito "tracking error".
L'ETF riconosce i dividendi
incassati a fronte delle azioni detenute in portafoglio, nonchè i proventi del loro
reinvestimento e i proventi derivanti dal prestito delle azioni del portafoglio
gestito.
MODALITA' DI IMPIEGO
Date le sue caratteristiche, l'ETF si presta a diverse modalità di impiego:
a) Vendita allo scoperto (o Short Selling) intraday
o multiday, al fine di prendere una posizione "ribassista" sull'indice benchmark
(se il servizio è offerto dal porprio intermediario);
b) Trading anche Intraday al fine di cogliere i momenti di rialzo dell'indice benchmark attraverso
un acquisto e la successiva immediata vendita dell'ETF;
c) Investimento di Medio-Lungo
termine, con particolare attenzione ai costi;
Gli
ETF attualmente trattati in Italia non prevedono commissione di sottoscrizione o
di uscita, ma solo una ridotta commissione di gestione annuale che parte da un minimo dello 0,15% ad un massimo dello 0,92%, secondo la tipologia dell’ETF. Sono
quindi fondi molto
più “economici” rispetto ai normali fondi comuni d’investimento.
L’acquisto e la
vendita di un ETF sono estremamente “semplici”: basta dare l’ordine di acquisto
o di vendita alla propria banca, oppure per chi ha un conto “online”
seguire
le normali procedure come se si trattasse di azioni
ASPETTI FISCALI
Premesso che tutti gli ETF attualmente quotati nella
Borsa Italiana sono "Armonizzati" cioè conformi alle direttive europee, la fiscalità
da applicare è differente a seconda che l'ETF sia appunto armonizzato o non armonizzato
(cioè non conforme alle direttive europee).
ETF ARMONIZZATI
Nel caso di OICR di
diritto italiano, l'intermediario è tenuto ad applicare l'imposta sostitutiva del
12,50% sui redditi diversi (capital gain). Nel caso di OICR di diritto estero, l'intermediario
applica una ritenuta a titolo di imposta del 12,50% sui proventi periodici (dividendi)
e sui redditi di capitali derivanti dalla differenza tra il prezzo di riscatto (o
vendita) e il prezzo di sottoscrizione (o acquisto); e un'imposta sostituitiva del
12,50% sul capital gain. Ciò significa che le eventuali plusvalenze realizzate nel
momento della vendita di un ETF sono assoggettate a ritenuta fiscale alla fonte
nella misura del 12,50 %; tale ritenuta è operata direttamente dalla Banca intermediaria
e quindi per il risparmiatore non comporta alcuna altra incombenza. Ponendo che
l'investitore abbia scelto il regime amministrato sarà compito della banca effettuare
tutti i calcoli, come nel caso delle azioni, ma esiste il problema del NAV(Net Asset
Value), che è dato dalla somma tra il paniere di azioni replicanti l'indice che
compongono l'ETF sommato ai dividendi. La tassazione viene effettuata sulla differenza
tra il NAV dell'ETF del giorno della vendita e il NAV dell'ETF del giorno dell'acquisto.
Visto la struttura degli ETF è abbastanza frequente che la differenza tra i NAV
sia superiore alla differenza tra i prezzi di acquisto e di vendita, e questo fa
sì che l'investitore possa trovarsi a pagare una aliquota effettiva maggiore del
12,5%.
Esempio
Se acquistiamo un ETF a 9 e lo vendiamo a 9,5, ma i due NAV nei
due momenti di acquisto e vendita sono rispettivamente 8,9 e 9,7 , in tal caso non
pagheremo il 12,5% sullo 0,5 (9,5 - 9) ma bensì sullo 0,8 (9,7 - 8,9), anche se
in realtà il profitto è stato di 0,5. Quindi in percentuale saremmo tenuti a pagare
una tassazione maggiore. |
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lunedì 25 gennaio
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