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Dimostreremo che, mediamente, ogni euro investito attivamente nel mercato deve avere
obbligatoriamente un rendimento inferiore rispetto ad un euro investito passivamente
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Seguiamo il ragionamento di William Sharpe, elementare
e chiaro come solo un premio Nobel si può permettere di fare.
Con l’espressione 'ogni euro investito' ci riferiamo al denaro che è effettivamente
investito nel mercato escludendo, per il momento, l’opzione di investire o non investire.
Bene, veniamo alla semplice dimostrazione di William Sharpe.
1. E’ chiaro che il rendimento medio del mercato è dato dalla somma delle persone
che gestiscono il denaro in modo passivo e quelli che lo gestiscono in modo attivo.
2. Il rendimento medio lordo dei gestori passivi, per definizione, è uguale
al rendimento medio del mercato.
3. Dal punto precedente, ne consegue che anche il rendimento medio lordo
dei gestori attivi è uguale al rendimento medio del mercato.
4. I gestori attivi, però, a differenza dei gestori passivi, per la loro operatività
sostengono costi molto, ma molto più alti (per pagare gli staff di 'esperti' che
vaticinano sui presunti titoli sottovalutati e costi per vendere e compare i titoli
in continuazione.
5. Ne consegue che la sola differenza nel rendimento medio netto del complesso dei
gestori (attivi e passivi) è dettato esclusivamente dai costi, e poichè i costi
sono una variabile determinata si può affermare con certezza che, mediamente, ogni
euro gestito passivamente ha un rendimento netto superiore rispetto a quello gestito
attivamente.
Facciamo un esempio per comprendere meglio.
Ipotizziamo che quest’anno il mercato
azionario mondiale renderà il 7%. La media dei fondi passivi avrà quindi un rendimento
lordo del 7%. I fondi gestiti attivamente, invece, avranno rendimenti molto vari.
Alcuni addirittura negativi, altri molto piu’ alti del 7%. Alla fine, però, la media
del rendimento lordo dei fondi gestiti attivamente sara’ pari a quello gestito passivamente,
sarà, cioè il 7%.
Tuttavia i fondi passivi hanno costi medi inferiori all’1% mentre i fondi gestiti
attivamente hanno costi intorno al 3%.
Ne consegue che la media dei fondi passivi avrà un rendimento intorno al 6%, mentre
la media dei fondi attivi avrà un rendimento del 4%!
Ma per comprendere quanto sia insensato scegliere un gestore attivo facciamo l’esempio
del 'caso migliore e peggiore'.
Ipotizziamo che esista un gestore che, in presenza di un mercato che fa il 7% riesce
a fare il 10% lordo. Ciò significa che ci sara’ un gestore che fa solo il 4%. Il
problema è che tutti e due subiscono mediamente il 3% di costi, così il sottoscrittore
del fondo 'fortunato' avra’ il 7% netto, mentre il sottoscrittore del fondo 'sfortunato'
avra’ solo l’1% netto, mentre il fondo passivo avra’ reso il 6% netto.
Vale la pena rischiare di perdere 5 punti percentuali per avere la stessa probabilita’
di guadagnarne uno solo? Evidentemente no! Eppure è questo che propone l’industria
del risparmio gestito!
Non vi e’ modo di conoscere quale sarà il 'gestore migliore' in futuro. Non
vi è nessuna relazione statisticamente significativa fra rendimenti passati e futuri.
Affidare i propri soldi ad un gestore attivo significa, mediamente, buttare
via i propri soldi. |
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giovedì 26 aprile
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