La diversificazione diventa essenziale nel momento in cui si investe in azioni. Diversificare non vuol dire però avere un po' di soldi alla Posta e un po' di soldi alla Cassa di Risparmio, e neanche avere un po' di azioni Fiat ordinarie e un po' di Fiat risparmio: vuol dire avere un buon mix di obbligazioni diverse per tipo di tasso e per durata e un buon mix di fondi azionari Europa, America e Giappone.
Quindi si può diversificare all'interno di ogni asset
class secondo diversi criteri:
CAPITALIZZAZIONE
La parte azionaria va divisa in due: azioni a larga capitalizzazione, meno rischiose
ma più solide e azioni a bassa capitalizzazione, più rischiose ma con ampi margini
di crescita.
STILE DI GESTIONE
Valutare lo stile azionario: azioni di crescita e azioni di valore (growth, value).
SETTORE
Investire in un unico settore è troppo rischioso bisogna diversificare tra tecnologia,
telecomunicazioni, servizi, salute, finanza, energia, materiali, industriali.
INDUSTRIA
In ogni settore ci sono poi diverse industrie e non è detto che se un settore è
in calo lo sono anche tutte le industrie di quel settore.
AREA GEOGRAFICA
Il portafoglio deve essere diversificato anche in base alla geografia mondiale anche
se ormai la correlazione tra i vari paesi è piuttosto forte e diversificare geograficamente
non porta molto beneficio.
MANAGEMENT
Inoltre si può diversificare anche tra più gestori.
Alla fine, selezionando accuratamente circa 50 titoli tra loro più o meno scorrelati a seconda del profilo di rischio, avremo effettuato un'efficace diversificazione
di portafoglio.
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