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Dal sole 24 ore: Ecco i prodotti costosi
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Il Sole24Ore" ha pubblicato tre veloci riassuntini sulle principali
"magagne" di prodotti finanziari che vanno per la maggiore presso le
agenzie dei principali gruppi bancari e assicurazioni e, quindi,
presso la clientela alla quale vengono caldamente "suggeriti".
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Per le «strutturate» la certezza di pagare troppo l'opzione.
Hanno nomi esotici, ma soprattutto allusivi: «Schermo totale», «Protezione globale»
e così via. Nomi non casuali dato che devono "vendere" innanzitutto l'idea della
difesa del capitale. Le obbligazioni strutturate sono infatti prodotti ibridi, composti
da un bond a tasso fisso (in genere uno zero coupon) cui è appiccicato un derivato,
il più delle volte di natura azionaria. All'obbligazione semplice è demandata la
funzione di garanzia del capitale: lo zero coupon si compra sotto il nominale e
a scadenza viene rimoborsato a 100. Mentre il derivato consente di scommettere su
di un possibile guadagno frutto dell'apprezzamento (o deprezzamento nel caso di
un'opzione.put) del sottostante. Detta così sembra la cosa più attraente per un
risparmiatore che non rischia il capitale investito e può sperare in un "quid" aggiuntivo.
Ma è proprio sul guadagno eventuale che molti analisti sono scettici. Le probabilità
che ciò avvenga sono statisticamente ridotte all'osso. Mentre sono sicuri i prezzi
salati delle strutturate e il vincolo a rimanere ancorati al prodotto per 3-5 anni
pena costi elevati per il riscatto.
«Unit linked»: l'assicurazione raddoppia i costi del servizio.
Le polizze Vita unit o index linked sono contratti assicurativi con rendimenti e
valori di riscatto collegati a fondi o a titoli sottostanti. I fondi collegati alle
unit linked di regola investono in uno o più fondi comuni distinti. Il sottostante
delle index linked sono indici di Borsa o titoli, spesso obbligazioni zero coupon
(Zcb). Con la polizza si investe una somma, garantita alla scadenza oltre al rendimento
del fondo, dell'indice o dell'obbligazione sottostante. Se si acquistano Zcb una
somma ridotta dell'interesse alla scadenza; la differenza di prezzo rispetto alla
polizza può essere reinvestita. Tra i rischi delle polizze c'è quello sul rendimento
del sottostante, che può essere positivo o negativo. I bond hanno poi il rischio-default,
possono non essere quotati e rendere quindi non "trasparente" il calcolo del rendimento
o del prezzo di riacquisto in caso di rescissione anticipata della polizza. Spesso
le spese della polizza sono triplici: commissione di sottoscrizione, commissione
annuale e commissione del fondo sottostante. I fondi, talvolta, invece che esterni
alla compagnia assicuratrice sono interni, riducendo la trasparenza.
Gestioni in quote di fondi, come moltiplicare gli oneri
Nelle Gestioni patrimoniali in fondi (Gpf) le banche offrono ai clienti un «mix»
di fondi e Sicav per dare profili rischio-rendimento più efficienti. Le Gpf "monomarca"
usano solo fondi della Sgr del proprio gruppo, le "multimarca" usano fondi di Sgr
di gruppi diversi da quello del gestore. La Consob ha dimostrato che la minor diversificazione
delle gestioni monomarca causa rendimenti più bassi del 10% circa rispetto alle
multimarca. Ma anche in queste ultime il cliente paga sempre un doppio onere, alle
Gpf e ai gestori dei singoli fondi, più eventuali costi di ingresso. Esistono poi
le «retrocessioni», quote che le Sgr pagano ai gestori delle Gpf sulle commissioni
del fondo. Il rischio è che le Gpf scelgano i fondi che pagano le retrocessioni
più elevate anziché quelli che rendono di più. La Consob ha raccomandato di non
addebitare ai clienti delle monomarca spese di sottoscrizione o rimborso di quote
di fondi collegati e, a febbraio 2001, ha ribadito che non devono essere richieste
commissioni aggiuntive se la Gpf non fornisce servizi ulteriori rispetto a quelli
dei fondi utilizzati. Ma il quotidiano non si ferma alla pura critica e accenna
anche a possibili *alternative* tra cui la principale è indicata negli ETF. Scrive
il giornale: L'obiettivo di proteggere il capitale e al tempo stesso di partecipare
alla eventuale rivalutazione delle Borse in un orizzonte di medio periodo può essere
raggiunto in modo semplice, conveniente e trasparente con un mix che includa un
85-90% di titoli di Stato o obbligazioni di sicura affidabilità e un 10-15% di Etf
(exchange Traded Funds), azioni agganciate agli indici dì Borsa quotate a Piazza
Affari. Peccato che molte grandi banche non permettano ai loro clienti di negoziare
Etf, preferendo proporre la mercanzia di casa...
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lunedì 18 gennaio
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